Ci sono tre tipi di storie molto immediate che parlano di noi nella vita di tutti i giorni. Queste storie ci mettono in relazione gli uni con gli altri, ci fanno rispecchiare nelle vite degli altri, traendone ispirazione per le nostre. Riguardano semplicemente chi siamo, cosa stiamo facendo e dove stiamo andando.
Prendo spunto dal post apparso sul sito di ImageThink nel 2013 (“Storytelling Tips & Tricks”) dove si riconosce ad ognuno di noi la capacità di essere un narratore, sia per la dimensione lavorativa che per quanto attiene la vita quotidiana. Nel post sono stati proposti 3 ambiti di narrazione personale che approfondisco e rielaboro in questo breve articolo secondo la mia interpretazione.
Io chi sono?
Storie che riguardano l’identità narrativa e i nostri valori.
La nozione di “identità narrativa” si fonda sulla capacità della persona di “mettere in forma di racconto” in modo concordante gli avvenimenti della propria esistenza, ricercando un filo di coerenza, una cornice di senso. Le persone definiscono e condividono storie su sé stessi, rievocando particolari episodi e periodi delle proprie vite. Nel far questo attribuiscono un significato a tali esperienze e generano anche un apprendimento.
L’identità narrativa è importante perché ricostruisce il passato autobiografico in modo tale da fornire alla vita della persona una trama che abbia una certa coerenza, unitarietà e scopo. La nostra storia di vita condensa e ristruttura in modo sintetico ricordi, episodi e obiettivi ricercati, dando forma ad un racconto identitario coerente. Attraverso la narrazione, le persone esprimono a sé stesse e raccontano agli altri ciò che sono adesso, ovvero come sono arrivati a diventare ciò che sono.
Parliamo agli altri delle nostre passioni e dei nostri interessi più grandi, ciò che ci piace, di ciò che non ci piace fare, dei nostri gusti e delle nostre preferenze.
Raccontiamo ciò in cui crediamo, quello per cui lottiamo e ci impegniamo nella vita, i nostri valori più profondi che ispirano le nostre azioni. Valori e principi che abbiamo faticosamente formato nelle pieghe dell’esistenza e che sono il nostro faro per capire chi siamo veramente.
Che cosa sto facendo?
Le storie dei nostri successi, dei nostri traguardi.
Tutti noi abbiamo aspirazioni e obiettivi nella vita, in diversi ambiti e a seconda dei diversi ruoli che svolgiamo nella nostra esistenza. L’obiettivo fornisce la direzione al nostro corso di azioni, indirizza le nostre energie, orienta i nostri sforzi e la nostra tenacia. Gli obiettivi ci aiutano a capire dove vogliamo andare e che strada prendere quando siamo chiamati a dover compiere delle scelte.
Tim Rich scrive che ci sono diversi tipi di storie che raccontiamo e molti modi per raccontarle, ma tutte hanno lo stesso processo in tre parti al loro cuore. Rielaborando la sua tripartizione in relazione alle mete che ci prefiggiamo, possiamo considerare i seguenti elementi fondamentali.
1. Innanzitutto, ci deve essere un obiettivo sfidante, ovvero un traguardo da raggiungere che richieda l’espressione delle nostre abilità e competenze. Sfidante al punto giusto, senza portare molta ansia o senza essere troppo facile.
2. In secondo luogo, dobbiamo agire con decisione per realizzare il nostro obiettivo affrontando ostacoli e difficoltà sia interiori che esterne.
3. Infine raggiungere il traguardo, ottenere dei risultati significativi per noi, alimenta la nostra autostima ed il senso di riuscita: in breve parliamo di sfida, azione, trasformazione.
Raccontare le nostre imprese è una operazione di “costruzione di senso” per dare spessore alla nostra realtà quotidiana, per trasmettere agli altri il nostro personale viaggio dell’eroe e definirci. Raccontiamo il nostro valore.
Dove sto andando?
Le storie della nostra visione del futuro.
La capacità di raccontare la visione del futuro senza fornire soluzioni sul come arrivarci è uno sprone alla creatività. Ci attiva per poter passare dallo stato di partenza e quello finale desiderato.
La visione del domani è una rappresentazione che sostiene la nostra auto-realizzazione ed esprime in termini di narrazione chi vogliamo diventare, in che modo vogliamo fare la differenza e i valori principali che ci stanno a cuore.
Questa narrazione, questa storia che raccontiamo agli altri, è la proiezione dello scenario che ognuno di noi vuole “trovare” nel suo futuro e che rispecchia i suoi valori, i suoi ideali e le sue aspirazioni generali.
Possiamo raccontarla come una grande immagine, oppure una sequenza “cinematografica” che ci vede protagonisti di azioni, sfide da affrontare, obiettivi raggiunti, ruoli che svolgeremo, traguardi e realizzazioni che avremmo ottenuto.
Queste storie che parlano di noi agli altri possono riguardare il nostro futuro desiderato nelle aree:
• Salute e Benessere psico-fisico
• Relazioni sentimentali e famiglia
• Carriera, Business, Lavoro
• Relazioni con gli altri
• Interessi personali e passioni
“Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato”, come diceva F. W. Nietzsche e non possiamo realizzare un futuro che non siamo capaci di immaginare e di raccontare.
In conclusione
Questi tre 3 tipi di storie sono parte della nostra comunicazione quotidiana e ci aiutano a definirci come persone in cammino, rielaborando e attribuendo un senso alle vicende che viviamo. Prestare maggiore attenzione a cosa raccontiamo e cosa ascoltiamo rispetto a queste narrazioni amplia la nostra capacità di “comprensione oltre un semplice fatto intellettuale“. Significa capire meglio noi stessi e gli altri con la testa e anche fondamentalmente con il cuore.
Chiudo con le parole tratte dal testo della canzone Un Senso di Vasco Rossi, contenuta nell’album Buoni O Cattivi.
Voglio trovare un senso a questa sera
Anche se questa sera un senso non ce l’ha
Voglio trovare un senso a questa vita
Anche se questa vita un senso non ce l’ha
Voglio trovare un senso a questa storia
Anche se questa storia un senso non ce l’ha
Voglio trovare un senso a questa voglia
Anche se questa voglia un senso non ce l’ha.